Uffizi: restaurato il busto lapideo denominato “Giulia Maesa”

It was presented in the hall of the Buontalenti exit,,it,on the ground floor of the Uffizi,,it,the restoration of the stone bust of the so-called,,it,Giulia Maesa,,it,that will return to be visible in the first Corridor of the Gallery,,it,consisting of the ancient head in white marble inserted in a sixteenth century bust in,,it,Portasanta marble,,it,it rests on an onyx base and has been brought back to full readability thanks to the restoration conducted by Paola Rosa,,it,The ancient marble,,it,datable between the II and III centuries after Christ has been object of cleaning of the surfaces and has been integrated in the missing parts of both ears,,it,in the left eye and in the lower lip,,it,as well as the onyx basement,,it,the old stuccos were also redone,,it,now altered and decoese,,it, a piano terra degli Uffizi, il restauro del busto lapideo della cosiddetta Giulia Maesa, che tornerà ad essere visibile nel primo Corridoio della Galleria.

L’opera, costituita dalla testa antica in marmo bianco inserita in un busto cinquecentesco in marmo Portasanta, poggia su una base in onice ed è stata riportata a piena leggibilità grazie al restauro condotto da Paola Rosa. L’antico marmo, databile tra il II e il III secolo dopo Cristo è stato oggetto di pulitura delle superfici ed è stato integrato nelle parti mancanti di entrambe le orecchie, nell’occhio sinistro e nel labbro inferiore, come pure del basamento in onice; sono state inoltre rifatte le vecchie stuccature, ormai alterate e decoese.

Il ritratto raffigura un’ignota matrona la cui età matura è denunciata dalla pelle cadente delle guance, dalle occhiaie e dalle rughe ai lati della bocca. Gli occhi sono grandi, con palpebre spesse, iridi e pupille incise. Lo sguardo volto a sinistra, la bocca chiusa dalle grandi labbra carnose ben modellate, il mento largo e leggermente schiacciato, conferiscono all’insieme una notevole forza espressiva, valorizzata ora dal bel restauro. La capigliatura bipartita scende con piccole ondulazioni, che si raccolgono in due trecce alla base della nuca.

Dai segni sul collo non è da escludere la presenza di ulteriori parti accessorie che arricchivano l’acconciatura ai lati incorniciando il volto. Il restauro della Giulia Maesa è stato finanziato da Italia Nostra Firenze, tra i cui soci Fabio Basagni, è il principale sostenitore dell’iniziativa. Considerata la fortuna ottenuta dal progetto “Italia Nostra per gli Uffizi”, è previsto che il ciclo di restauri prosegua, nel quadro del più ampio progetto di pulitura e valorizzazione dei marmi antichi dei tre

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