FotoLeggendo IX Edizione “A occhi aperti”

WithYakuza of Anton Kusters, in anteprima italiana, the 10 OctoberOfficine Fotografiche Roma apre la nona edizione di FotoLeggendo. A seguire l’11 October all’ ISA – Istituto Superiore Antincendi – inaugura la collettiva composta da oltre venti mostre e installazioni. Come da tradizione, the 12 and the 13 October, nei medesimi spazi, si prosegue con un ricco weekend che offre letture di portfolio, meetings, proiezioni e presentazioni editoriali. Le giornate si concludono con l’assegnazione dei tre Premi: FotoLeggendo, G. Tabò ed Éxchange Boutographies.

Ogni anno FotoLeggendo assume connotati diversi, nei colori, nei contenuti e nel messaggio: A OCCHI APERTI, recita il claim di questa edizione.

Uno sguardo lucido, presente, focalizzato sulla realtà oggettiva che ci circonda, che non esclude una visione personale, introspettiva, autoriale, volta al futuro. Questo il filo conduttore che lega le mostre di Fotoleggendo 2013, una scelta deliberata di apertura verso differenti linguaggi fotografici, dal sociale al personale, dal reportage all’installazione fotografica, dal fotogiornalismo più crudo alla fine art più visionaria.

FotoLeggendo porta con sé grandi racconti, starting from fotografo belga Anton Kusters that, in collaborazione col fratello Malik Kusters, ha fotografato la Yakuza, una delle mafie più potenti del mondo.

The’11 October alI’SA si presenta un ricco repertorio di immagini che vanno dalla fotografia documentaria a quella di reportage, passando per sguardi che pur ricorrendo alla realtà, seguono un percorso di ricerca più intimo e soggettivo. Molti i fotografi rappresentati da importanti agenzie, insigniti da prestigiosi premi internazionali, a partire dal pluripremiato fotogiornalista Robin Hammond. Il progetto dell’autore, Zimbabwe: Your Woods Will Be Named Silence, “le vostre ferite saranno chiamate silenzio”, documenta il crollo della società dello Zimbabwe, il collasso della sua struttura produttiva e le ferite inferte alla popolazione, una nazione che sta morendo di malattie e povertà nella disattenzione e silenzio generale.

Sull’onda della fotografia documentaria, il percorso visivo continua con la fotografa belga Brigitte Grignet con un lavoro ci immerge nella quotidianeità dell’arcipelago di Chiloé, a 1100 chilometri a sud di Santiago, in Cile. Chiloé-La Cruz Del Sur racconta i miti e l’eterna lotta tra la terra ed il mare di una società che crede ancora nelle navi fantasma, nelle streghe, in Dio e nel potere della comunità.

Tra le anteprime si collocano gli scatti di Thomas Herbrichche presenta The Truth About The Moon / La verità dello sbarco sulla luna. Una serie di sequenze che mettono in scena, in maniera molto divertente, la missione sul pianeta lunare, burlandosi delle teorie cospiratorie che gli uomini, in the years, hanno alimentato.

Il fascino di Oslo nelle fotografie di Morten Andersen. Black And Blue cattura il paesaggio metropolitano, alternandolo ad attimi di euforia della “comunità” notturna nella Capitale norvegese. Una registrazione inaspettata di fugace bellezza, spesso colta nelle sue espressioni più aspre e crude. Le figure confuse, le luci sporche, le strade desolate con e forme austere degli edifici modernisti offrono una visione essenziale della città in movimento, quasi sempre sprovvista della presenza umana.

Dal nord Europa al sud dei Balcani con le fotografie di Giovanni Cocco. Forgotten Memories, riporta le condizioni dei pochi monasteri rimasti in Kosovo, della chiesa ortodossa serba, e la vita dei monaci che tentano di preservarli.

In viaggio lungo la Route 1 with Rafal Milach, la strada principale che percorre in maniera circolare l’Islanda. In The Car With Rnon va alla scoperta del paesaggio islandese, ma dei rapporti che si instaurano nel corso di questo insidioso viaggio.

FotoLeggendo non poteva non tenere conto del processo di democratizzazione della fotografia che si è avuto grazie ai social network.Adele Sarno, giornalista e fotografa, insieme aLina Pallotta raccolgono queste testimonianze con #hashtag. Luoghi e immagini uniche che non avremmo mai potuto avere senza il prezioso scatto dei fotografi che pubblicano su queste piattaforme, un osservatorio privilegiato, sempre puntuale, da cui curiosare e conoscere il mondo.

FotoLeggendo scopre e promuove anche i nuovi talenti attraverso i suoi premi.

Vincitore del Premio FotoLeggendo e del Portfolio Italia 2012 with Turkish Blue Gold, Tommaso Protti analizza con questo reportage lo sviluppo del progetto GAP (Guneydogu Anadolu Projesi), un piano di sviluppo regionale lungo il Tigri e l’Eufrate, per modernizzare l’Anatolia sud-orientale. Photographer, grazie anche al premio ricevuto, attualmente è membro dell’Emerging Talent presso Reportage by Getty Images.

Camilla De Maffei, selezionata al Festival Boutographies – Rencontres photographiques de Montpellier, presents The Visible Mountain – Sarajevo (2010-201). Condotto a Trebević, la montagna ai piedi di Sarajevo, il progetto è basato sull’interazione tra fotografia ed antropologia sociale che esplora il passato e il presente di un territorio dimenticato.

Alla quinta edizione, the competition Giovanni Tabò 2013 ospita i due finalistiOliviero Fermariellowith Ab Aeterno and Graziano Panfili with Sono tra noi.

Il primo riporta gli incontri, in diversi Paesi, del Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE), l’organo della Chiesa cattolica cui è affidato l’incarico di creare comunione e condivisione tra i diversi vescovadi europei. Il secondo selezionato, attraverso giochi di luce, invita a calarsi nelle suggestioni del mondo paranormale e in particolare sul fenomeno degli avvistamenti di UFO.

Tra le giovani promesse, Martina Cirese with Asankojo indaga il complesso rapporto tra identità, alterità, simboli e istituzioni: una rappresentazione onirica della crisi individuale nella nostra società.

Finally, dopo il grande successo della scorsa edizione, nuove proposte per lo Spazio OF that si conferma un laboratorio di idee libere e aperte. Lo spazio è un incontro di visioni, fra i photoeditors “i voyeur dei voyeur” – come li definisce John G. Morris – e i fotografi che si sono formati all’interno di Officine Fotografiche. Sette photoeditors per dodici personalissimi modi di vedere la realtà. Una selezione che s’intreccia e dialoga fra bianco e nero, colore o pura sintesi di luce che hanno una comune finalità. Raccontare.

 

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