Milano Food Week: ad essere onesti il caffè è nel piatto

 Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito“, e quando è amalgamato in un piatto di riso e di pasta, servito all’interno di un appartamento condensato d’amicizia e sapori, lo spirito spizzica, il cuore bolle, e gli occhi spalmano gioia.

Nel cuore della Milano Food Week, prendo la mia bici rossa e attraverso la città, canticchio, sorrido nel rumore cittadino, sento le ruote che accarezzano il manto umido di Brera, quella piccola città nella città che sembra quasi costruita dalle fate. Arrivo al civico 30, citofono all’Appartamento Lago, lì mi apre il padrone di casa, Honest Cooking. Entro e mi ritrovo in mezzo ad amici. Un salotto, una cucina, un balcone, un living. E in un attimo Mary Mauro, AD di Caffè 7Gr. inizia a raccontare una favola e Stefania Corrado, la giovane Chef della serata, si mette ai fornelli, e come uno stregone del ‘600 mescola passioni, emozioni e odori. Li mescola davvero, studia le proporzioni, assaggia le sue pozioni, aumenta così le mie percezioni. Li serve ai nostri cuori.

Alchimia pura quella che sento in quei piatti. Il riso Gli Aironi sposa perfettamente il caffè. Il protagonista di questa serata. Lo sposa sì, lo seduce, cattura in un chicco tutta quell’atmosfera, e diffonde sul palato e in testa una voglia estrema di chiudere gli occhi, e sentire quelle gemme. E si sentono sul serio, sono note di testa e di cuore. Perché quel riso mantiene stretta a sé, nella sua lavorazione, la sua gemma: la posso vedere, toccare, percepire. La posso far dialogare con la mia sensibilità organolettica. E insieme a quel vino del Sud, i Feudi di San Marzano, fanno davvero un gran bel chiacchierare.

Prendo il mio calice, mi affaccio al balcone, guardo Brera dall’alto, e mi accorgo di quanto è bella Milano.

Una Milano onesta. Come la serata organizzata da Honest Cooking. Imparo cosa vuol dire essere onesti, onesti con i propri sentimenti, con quello che siamo e che vogliamo essere. Imparo quanto la cucina debba essere sì onesta per essere vera: l’amore della terra, dei nonni, del passato uniti alla contemporaneità, solo così si può mantenere il legame con i sentimenti terreni, veraci, solo così si può completare la propria esperienza sensoriale in modo totale. E finalmente apprezzare il piacere di stare tavola, quel piacere puramente italiano, che ci dovrebbe rendere ogni giorno fieri delle nostre origini.

Ho scoperto stasera che si può davvero distillare, cristallizzare la passione degli uomini.

Stuzzicante serata, indimenticabile piacere.

di Erika Fabiano

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