Massimo di Cave vernissage “Ritratti di uomini e di ombre”

Roma, 26 ottobre 2012

Oltre centocinquanta invitati sono intervenuti al vernissage dell’artista-architetto Massimo di Cave, nonostante le pessime condizioni meteo, che ha scelto gli spazi espositivi di Romolo a Via di Porta Settimiana 8 nel cuore di Trastevere.

Qui abitava Margherita Luti, la bella Fornarina che ispirò Raffaello Sanzio solito ristorarsi in questa locanda quando si trovò ad affrescare le pareti della vicina Farnesina su commissione di Agostino Chigi.
Il giardino della Fornarina torna ad ospitare mostre e iniziative di arte e di cultura grazie all’impegno di Vittoria Biasciucci, figlia della signora Marisa Casali,  che vuole proseguire la tradizione familiare non solo legata alla buona Cucina Romana, ma anche alla Cultura e all’Arte.
Hanno accolto l’invito amichevole di Emilio Sturla Furnò molti giornalisti e personaggi della cultura e dello spettacolo ricevuti assieme alla curatrice della mostra Rosanna La Salandra.
Ad accogliere gli ospiti un ricco buffet della tradizione romana trasteverina con squisiti primi espresso come pennette all’arrabbiata e all’amatriciana, broccoletti ripassati e caldi assaggi di pizza sfornata in diretta dall’antico forno in muratura.
“Ritratti di uomini e ombre” – ha spiegato la curatrice agli ospiti – “Volti, figure che esprimono pensieri, silenzi, pace e disperazione, caparbietà e insicurezza, fragilità umana”.
Sculture raffiguranti uomini e donne realizzate con tecniche contemporanee utilizzando, ferro, lamiera, legno invecchiato, marmo, impasti cartacei e cartone. I materiali magicamente diventano forme e volumi, espressioni e suoni e lo spazio espositivo si  anima di quel senso qualificante, essenziale dell’uomo, che è la sua spiritualità.
“Figure esili, ma forti. Volti scarni, ma intensi” – ha affermato La Salandra  – “Ombre del passato che ritorna sempre. Storie e passioni capitoline del Rinascimento si materializzano e raccontano.
Sono alieni di un’altra dimensione”.
Di Cave – trasteverino di nascita, professionista dalla personalità eclettica e carismatica – raduna persone e personaggi nel giardino della Fornarina dove ha trascorso l’infanzia e dove  ha sviluppato il suo immaginario,  la passione per l’arte, per  l’architettura e l’amore per la vita”.

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