“Mi rifaccio vivo” di Sergio Rubini

 

E’ il simpatico titolo dell’ultimo film di Sergio Rubini presentato all’Hotel St. Regis a Firenze. Il cast  è notevole, non a caso sul grande schermo troviamo Emilio Solfrizzi, Neri Marcorè, Lillo Petriolo, lo stesso Rubini, Vanessa Incontrada, Enzo Iacchetti, GianMarco Tognazzi, Valentina Cervi, Margherita Buy e tanti altri ancora. 

Tutti bravi, veramente, dotati di quella ironia tagliente, ‘peggio’ della lama d’un rasoio. Signori! La ‘firma’ non a caso è di quello scanzonato, beffardello e pure ironico Rubini che, con ‘barbetta’ incolta e brizzolata, presenta l’ultima sua fatica, dando giusto spazio  anche alle ultime sue creature.

La storia è gustosa come un buon gelato, con buon spazio alla riflessione. C’è quello che ‘vince’ sempre…quello che invece ‘perde’ de brutto… sino ad arrivare  alla morte  che, stavolta, presenta una sorta di bonus per far  ritornare sulla terra colui che voleva chiudere i conti colla vita.

Ecco apparir  la vendetta, meditata vendetta che … ma è giusto vendicarsi d’uno che poi così forte non è, che gira con la maschera, che…Insomma, il caro Biagio aprendo bene gli occhi ed anche il cuore, così!…vede tutto diverso, capisce tutto, sino  ad affannarsi  per salvare la pelle a colui che voleva ‘infilare’, salvando di conseguenza anche la propria pellaccia.

Adesso il clima è più serioso: il grande regista osserva che il nostro paese ha perso la memoria: “ I ragazzi d’oggi non conoscono Fellini, Scola, nemmeno Pertini! Negli anni ’50-’60 c’era invece attenzione e preparazione con persone interessate. La Tv odierna è troppo invadente, prima  ‘alfabetizzava’ , adesso ‘analfabetizza! E aggiungiamo pure anche altre ragioni contingenti quali i famosi ‘dischetti’ che costano troppo – ecco perché vengono scaricati! – nonché i biglietti del cinema troppo ‘salati’ che frenano  di conseguenza chi  i  film li vorrebbe vedere!

E mentre viene osservato che lui è un cardine del cinema, ‘Rubino’ non si risparmia troppo su Solfrizzi così scuro eppur attraente ispezionandolo: “ Beh…in “Tutti pazzi per amore” vederlo coi bigodini, vestito da donna…!”

Chiaro che scherza, lui le sue creature le sa ben scegliere.  Più tardi a Marcorè  chiedono di esprimersi, di come s’è trovato nel ruolo.

Risponde sardonicamente – e come non esserlo! –  con quella vocetta tutta  sillabata, a denti stretti, con tanto di faccetta da schiaffi mentre…”Uhmm…sono contento d’essere in Italia, in questo paese….”

E daiie fai il serio una tantum!

Si, si  va bene, rispondo che l’attore filtra il copione con la propria sensibilità; uno si  reinventa sempre, è chiaro. Ti ci puoi ritrovare o meno…certo che…

Certo che…

Che fare lo stronzo è proprio divertente!”

di Carla Cavicchini

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