“Vezzoli Primavera-Estate” Fondazione Pitti Discovery

In occasione di Firenze Hometown of Fashion il lavoro di Francesco Vezzoli sarà presentato per la prima volta a Firenze in uno speciale progetto di Fondazione Pitti Discovery a cura di Francesco Bonami.
La mostra sarà inaugurata martedì 17 giugno 2014, dalle ore 17 alle ore 20.
Concepita come omaggio alla città e al suo patrimonio museale, “Vezzoli Primavera-Estate” sarà una mostra personale del celebre artista in tre luoghi “segreti” della cultura di Firenze: il Museo Bardini, quello di Casa Martelli e il Museo Bellini. Tre piccole e preziose case museo, spesso ai margini dei percorsi turistici tradizionali, appartenute a nobili famiglie, grandi collezionisti e antiquari.
La scelta dei tre musei è mossa dalla volontà di Vezzoli di trasmettere allo spettatore un senso di vicinanza e d’intimità con l’opera d’arte, ben diverso rispetto a quello che si verrebbe a creare all’interno di un’architettura museale monumentale. Come altre celebri case-museo, quali quella di Mario Praz di Roma o il Soane Museum a Londra, i tre spazi fiorentini, oltre a rappresentare una visione personale e “domestica” dell’arte, che rispecchia il gusto di chi ha abitato quelle stanze, sollecitano inoltre una riflessione su temi come la memoria, il rapporto con la storia, l’antinomia fra pubblico e privato, tutti cruciali nel lavoro dell’artista.
Il percorso della mostra si snoda così nei tre luoghi: un dialogo e un confronto con l’esistente, in cui le opere contemporanee si relazioneranno con lo spazio e con gli oggetti in esso presente, come mimetizzandosi, al fine di creare vari e molteplici livelli narrativi e interpretativi.
All’interno di ogni museo, infatti, Vezzoli infiltrerà – come fossero “impertinenti violazioni” – una serie di sue opere, tra cui alcuni nuovi lavori realizzati appositamente per questo progetto, stimolando lo spettatore a un confronto con le collezioni preesistenti. Il risultato sarà un cortocircuito creativo e al tempo stesso un riuscito camouflage artistico: a un primo sguardo, le opere di Vezzoli sembreranno aver sempre fatto parte dell’ambiente che le circonda.
Per citare alcune delle incursioni dell’artista: al Museo Bardini, nella “Sala delle Madonne”, all’interno di un gruppo di opere in stucco e terracotta che rappresenta la produzione delle più importanti botteghe fiorentine del Quattrocento, da Donatello al Verrocchio, Vezzoli inserirà le sue due Madonne Crying Portrait of Stephanie Seymour as a Renaissance Madonna with Holy Child e Crying Portrait of Christie Brinkley as a Renaissance Madonna With Holy Child. Al Museo Bellini, nella “Sala De Chirico” l’artista collocherà due sue opere ispirate al maestro italiano della metafisica che ritraggono Sophia Loren, a fianco dell’autentico “Cavallo con cavaliere arabo”, e nella “Sala degli Arazzi” sostituirà un pezzo di scuola fiamminga della fine del XVI secolo con la sua opera A Present for the Artist, dedicata all’artista Marina Abramovic. E ancora nella Cappella del Museo di Casa Martelli, in cui sono protagoniste delle Madonne attribuite alla scuola Filippo Lippi, Vezzoli esporrà il suo autoritratto Self-Portrait As A Self Portrait (After Raffaello Sanzio).

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