Torna il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica – iniziativa promossa dalla Comunità Ebraica di Roma e curata da Ariela Piattelli, Marco Panella, Raffaella Spizzichino e Shulim Vogelmann – che, dal 10 al 14 settembre 2016, farà vivere con spunti e suggestioni artistiche, teatrali, mediali e letterarie il Vecchio Ghetto Demolito di Roma.
Cogliendo sia la ricorrenza del centenario dalla pubblicazione della Teoria della Relatività Generale di Albert Einstein – segnata dalla straordinaria concomitanza che ha visto le onde gravitazionali da lui teorizzate misurate per la prima volta grazie al lavoro congiunto d’importanti istituzioni scientifiche di tutto il mondo – che la ricorrenza dei trenta anni dal conferimento del Premio Nobel per la medicina a Rita Levi Montalcini, il Festival ha scelto di dedicare quest’edizione all’esplorazione del percorso sottile che lega scienza, coscienza e conoscenza, indagando sui modi dell’essere e del comprendere sui tempi del sacro e della ragione, cercando una lettura umanistica della scienza e della sua straordinaria capacità di provocare ed accelerare il cambiamento.
Sarà proprio la scienza, vista in tutte le sue implicazioni e relazioni con l’uomo, la protagonista dello sguardo sul mondo di questa edizione del Festival. Attraverso le testimonianze di filosofi, scienziati e autori si andrà alla ricerca del linguaggio comune e della sintesi delle emozioni tra sguardo empirico e profondità dello spirito. Sarà un dialogo serrato all’insegna della conoscenza e dello spettacolo che correrà, tra grandi temi e grandi personaggi, sulle tracce dell’impatto della scienza sul quotidiano e sull’innovazione sociale, e si avvarrà delle testimonianze di due tra le più importanti realtà di ricerca scientifica al mondo, l’Istituto Weizmann e l’Università Technion di Haifa, oltre che della collaborazione che ha visto il CNR, la più importante istituzione scientifica italiana, affiancare il Festival nella composizione del programma.
Sabato 10 settembre, il Festival aprirà con la Notte della Cabbalà, serata straordinaria che vedrà Cabbalà, mistica ebraica, scienza, cinema e musica, condurre alla scoperta di una visione del mondo originale e di grande suggestione, con tutta la sua portata di risposte rispetto alle grandi domande dell’uomo.
Con il Festival, quindi, l’Antico Ghetto Demolito, cuore della città, diventa laboratorio d’idee a cielo aperto, luogo di sinergia, confronto e dialogo tra culture diverse dove, tra memoria e modernità, intellettuali artisti e scienziati saranno protagonisti di una maratona di eventi culturali, musica, teatro e incontri letterari per celebrare ancora una volta il sodalizio tra la Capitale e la Roma ebraica.
Tra i numerosi ospiti di questa nona edizione del Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica, segnaliamo Gilad Perez, Maurizio Molinari, Jami Attenberg, Giacomo Rizzolatti, Gianni De Gregorio, Yarona Pinhas, Rafi Nave, Rav Benedetto Carucci, Rav Riccardo Di Segni, Lorenzo D’Avack, Alberto Caviglia, Rav Gianfranco David Di Segni, Edoardo Boncinelli, Simonetta della Seta, Mauro Moretti, David Avino e Laura Ravaioli.
Nel suo percorso attraverso tutti i linguaggi della cultura, numerosi gli eventi speciali che animeranno il Festival:
La mostra ”Rita Levi Montalcini. Immagini Private”. A 30 anni dal conferimento del Nobel per la medicina, il Festival rende omaggio alla straordinaria figura di Rita Levi-Montalcini raccontandola attraverso le immagini di famiglia e le lettere che alla famiglia, cui era legatissima, scriveva dai suoi lunghi periodo di vita all’estero e che, nell’interpretazione di Ketty di Porto, accompagneranno l’apertura di ogni sessione del Festival. Impegnata nella sua vocazione alla ricerca che l’ha portata a segnare tappe fondamentali nel percorso della conoscenza scientifica, la dimensione privata che il Festival ha scelto come sua narrazione ce ne restituisce l’immagine di donna oltre il tempo, seguendo la stessa consapevolezza che, intervistata dalla rivista Wired in occasione dei suoi cento anni, le fece dichiarare “…il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo: io sono la mente”.
La mostra “Vito Volterra. Il coraggio della scienza”, promossa da CNR e Comunità Ebraica di Roma. Vito Volterra è la matematica italiana: presidente del CNR dal 1923 al 1927, presidente dell’Accademia dei Lincei dal 1923 al 1926, precursore della biologia matematica e scienziato di levatura internazionale, Volterra affianca alla ricerca il coraggio dell’impegno civile; nel 1926 firma il Manifesto degli intellettuali antifascisti di Benedetto Croce, nel 1931 rifiuta di prestare il giuramento di fedeltà imposto ai professori universitari, decadendo così, di lì a poco, da tutti i suoi incarichi pubblici. Nel 1936 padre Agostino Gemelli lo nomina membro della Pontificia Accademia delle Scienze; l’unica che, alla sua morte nel 1940, lo ricorderà con una commemorazione ufficiale.
La performance teatrale “Oh Dio Mio!” con Ketty Di Porto e Alessandro Vantini. La psicologa Ella riceve il misterioso signor D, bisognoso di consulto urgente; dopo pochi minuti scoprirà trattarsi niente meno che di Dio, un Dio molto umano, alla ricerca di una cura per una depressione che dura, più o meno, da duemila anni. Non facile trattare un paziente di tale levatura, per di più senza madre da incolpare, ma Ella, con coraggio e ironia, saprà sciogliere i nodi che hanno fatto ammalare Dio, un Dio ritiratosi dalla Storia abbandonando la sua sublime creazione al libero arbitrio delio uomini. Oh Dio mio! Della drammaturga israeliana Anat Gov, è un testo originale, divertente, pervaso di umorismo sagace della migliore tradizione yiddish che, battuta dopo battuta, diventa una vera e propria argomentazione teologica.
Altra originale performance, stavolta musicale, è la sonorizzazione dal vivo del film “Der Golem” di Paul Wegener (1920) eseguita dal Gabriele Coen Quartet con ospite Michael Rosen. Le composizioni originali di Gabriele Coen realizzano un’affascinante tessitura sonora per le suggestive immagini del “Il Golem – Come venne al mondo” (Der Golem, wie er in die Welt kam) film muto del 1920 diretto e interpretato da Paul Wegener. Come avveniva alle origini della cinematografia, la musica dal vivo accompagna in sala il film, considerato un caposaldo dell’Espressionismo Tedesco, ispiratore del film Frankestein e di tutta la letteratura fantascientifica sulla robotica fino a Isaac Asimov.
Grande appuntamento finale del Festival è la proiezione dello straordinario docu-film “Presenting Princess Shaw” scritto e diretto da Ido Haar. Samantha Montgomery è una cantautrice americana dal passato difficile, dotata di una splendida voce e di un enorme talento compositivo. Condivide su un canale YouTube confessioni personali insieme alle sue performance musicali, con il nome di Princess Shaw. Il regista Ido Haar sa che, dall’altra parte del mondo, il bizzarro Kutiman, musicista israeliano e “mashup artist” di successo, vuole utilizzare la voce di Princess Shaw in uno dei suoi video virali per il progetto Thru You. Il film ripercorre la storia di questo “triangolo” umano e creativo, raccontando un’avventura artistica che mostra le infinite possibilità, ma anche le difficoltà e i limiti di un music business che le nuove tecnologie hanno cambiato enormemente.
In questa edizione, inoltre, il Festival arricchisce il suo programma con Opera Prima, sessione speciale in collaborazione con SIAE, dedicata a dare visibilità alla creatività artistica e culturale e che dedica il suo esordio al linguaggio cinematografico presentando, nel corso di tre serate, tre registi per introdurre e commentare la proiezione delle loro opere di esordio.
Nel segno di una consolidata collaborazione con l’Arsial – l’agenzia regionale per lo sviluppo e innovazione dell’agricoltura del Lazio Regione – anche la grande tradizione del cibo trova il suo spazio nel programma del Festival, sia nel cartellone degli eventi proposti al pubblico con un incontro dove la filosofia della cucina giudaico-romanesca si incontrerà con l’eccellenza tecnologica del cibo delle missioni spaziali e con un incontro extra, fuori Festival, che vedrà lo svolgimento di un seminario di approfondimento sulla cucina giudaico-romanesca e sulla cucina kosher riservato agli studenti dell’Istituto Alberghiero Gioberti di Roma. “La nostra partecipazione al Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica è per Arsial, il segno della grande attenzione che riserviamo al cibo inteso come strumento di dialogo e conoscenza tra culture, tradizioni, visioni del mondo oltre che come straordinario terreno d’innovazione e sviluppo”, sottolinea l‘amministratore unico di Arsial Antonio Rosati.
Importante per la lettura culturale del cambiamento e dell’innovazione tecnologica e scientifica al centro dei lavori del Festival è, inoltre, la collaborazione con Leonardo-Finmeccanica, azienda italiana leader a vocazione tecnologica e player mondiale dell’innovazione. “Particolarmente pertinente quest’anno il sostegno di Leonardo-Finmeccanica al Festival in un’edizione dedicata alla scienza e alla conoscenza. Le grandi aziende come Leonardo devono lavorare quotidianamente per far sì che l’impegno nelle scienze non risponda unicamente a una logica di guadagno ma sia anche al servizio della piena affermazione dell’uomo e della sua naturale vocazione a porsi domande e a cercarne le risposte. Questa è oggi la principale sfida del mondo industriale a vantaggio della società” dichiara Mauro Moretti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Leonardo-Finmeccanica.
Il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica è promosso da Regione Lazio, Camera di Commercio di Roma, Ambasciata d’Israele in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane, Comunità Ebraica di Roma.
La produzione dell’evento è di Artix e di Golda International Events in collaborazione con CNR, Leonardo-Finmeccanica, Rai, Arsial, Acea, Consultinvest, Siae con la partecipazione di Delet, Museo Ebraico di Roma, Centro di Cultura Ebraica, GA&A Productions e della libreria Kiryat Sefer.
PROGRAMMA
Sabato 10 settembre
La Notte della Cabbalà, dalle ore 21.00 alle 01.30
Palazzo della Cultura
ore 20.45 – inaugurazione della mostra Rita Levi Montalcini. Immagini Private, alla presenza di Piera Levi Montalcini con la voce narrante dell’attrice Ketty Di Porto.
ore 21.00 – RelativaMente. 1916-2016, la modernità di Albert Einstein. Dialogo tra Gilad Perez, Weizmann Institute of Science e Maurizio Molinari, direttore de La Stampa. Una conversazione che parte dal tema della modernità delle scoperte di Albert Einstein per poi affrontare il rapporto tra scienza ed ebraismo.
ore 22.30 – “La cabbalà ed il cibo come energia”, incontro con Yarona Pinhas. Usiamo la bocca per parlare e per mangiare, le parole escono dal nostro corpo e il cibo entra. Qual è il legame tra cibo e parola, come è possibile trasformare ciò che mangiamo in vero nutrimento per ilcorpo, in energie positive da riconsegnare poi alla parola? Yarona Pinhas, studiosa di ebraismo, affronterà questi temi partendo dalle fonti della Cabbalà.
ore 24.00 – Gabriele Coen Quartet con ospite Michael Rosen, sonorizzazione dal vivo del film “Der Golem” di Paul Wegener (1920).
Giardini del Tempio
ore 23.00 – “Oh Dio Mio!”, performance teatrale con Ketty Di Porto e Alessandro Vantini.
Il Museo Ebraico di Roma e la Grande Sinagoga saranno straordinariamente aperti con ingresso libero a partire dalle ore 22.00.
Domenica 11 settembre
Palazzo della Cultura
ore 10.30 – “Quel genio di Einstein”, laboratorio di animazione scientifica per bambini a cura di Susanna Ascarelli in cui scienza ed ebraismo si incontrano, attraverso la narrazione della vita e della scienza di Albert Einstein, per dare spazio alla creatività di ognuno.
ore 12.00 – ” La scienza in cucina. Dalla Terra alla Luna”, con Laura Ravaioli, David Avino, Marco Panella. Filosofia e tecnica del carciofo alla giudia nel racconto di Laura Ravaioli si confrontano con l’eccellenza tecnologica del cibo per le missioni spaziali nella testimonianza di David Avino, CEO della Argotec, azienda italiana leader mondiale del settore.
ore 20.30 – ”Emozioni e neuroni allo specchio”, incontro con la scrittrice Jami Attenberg e lo scienziato Giacomo Rizzolatti. Modera Nadia Terranova. Rizzolatti è forse lo scienziato italiano più importante. Ha guidato il team che ha scoperto i celebri neuroni a specchio che hanno dato impulso a tutto ciò che riguarda le teorie dell’empatia e sono molto citati anche in letteratura e nella psicanalisi. Uno scienziato incontra una scrittrice: l’idea è che, pur lavorando in due campi estremamente diversi, entrambi hanno a che fare con la creatività, con la creazione e soprattutto con la sperimentazione. Jami Attenberg è una scrittrice che ha al centro della sua opera due di queste caratteristiche fondamentali: l’empatia di tutti i suoi protagonisti e la sperimentazione nelle strutture dei suoi romanzi.
ore 22.30 – Opera prima: Ariela Piattelli incontra il regista Gianni De Gregorio. A seguire la proiezione del film “Pranzo di Ferragosto”. Gianni Di Gregorio classe 1949, è attore, regista e sceneggiatore di alcune tra le più importanti opere italiane, tra cui “Gomorra”, con il quale si è aggiudicato il secondo David di Donatello. Tra i film di spicco, “Il Pranzo di Ferragosto”, per il quale ha lavorato come attore e regista, conquistando il David di Donatello per la migliore regia esordiente. “Pranzo di Ferragosto” è una commedia sulla terza età, scanzonata e verace, che offre diversi spunti di riflessione.
Giardini del Tempio
ore 18.30 – presentazione del libro,”…Semplicemente Ebree” di Livia Genah e David Spagnoletto. Modera Lorenza Foschini. Otto donne ebree, bibliste, cabaliste, giornaliste, storiche… tutte diverse per età, cultura e religiosità, raccontano di spiritualità e di donne nel mondo ebraico. Donne per cui la componente ebraica è parte essenziale e forte della loro identità, anche se vissuta in maniera completamente diversa l’una dall’altra. Diversità che spiegano quanto sia complessa l’identità ebraica, soprattutto al femminile. Livia Genah e David Spagnoletto ci accompagnano in questo cammino con la levità dell’intervista, in una sorta di conversazione, intima, solo apparentemente semplice perché come afferma il Rabbino Capo Riccardo Di Segni nella sua introduzione: “la donna ebrea è da sempre il paradigma della diversità nella diversità”.
Lunedì 12 settembre
Museo Ebraico
ore 19.30 – inaugurazione della mostra “Vito Volterra. Il coraggio della scienza”.
Palazzo della Cultura
ore 18,30 – “Guardare il Futuro”, Conversazione con Mauro Moretti. Partecipano Edoardo Amati, Daniel Funaro, Gianluca Pontecorvo Modera Marco Panella.
La visione del cambiamento nella testimonianza del CEO di Leonardo-Finmeccanica e le suggestioni di tre giovani che iniziano a costruire il proprio futuro. Una formula originale per un dialogo serrato sul mondo che ci attende.
ore 20,00 – “Vedere Oltre. Scienza e Religione: il dialogo possibile” incontro con Rafi Nave e il Rav Benedetto Carucci. La ricerca scientifica in Israele è una straordinaria realtà che contribuisce al miglioramento delle prospettive e alla qualità della vita in numerosi campi. Rafi Nave, tra i promotori del celebre sistema Intel discute con il rabbino Carucci sulla capacità della tradizione ebraica di favorire e stimolare la mente e la creatività nel campo della ricerca scientifica.
ore 20.30 – ” Etica e bioetica: visioni e confini”, incontro con il Rav Riccardo Di Segni e il giurista Lorenzo D’Avack. Un confronto sui temi dell’etica e della bioetica alla luce degli interrogativi e delle sfide che la ricerca scientifica ci pone oggi, partendo dalle interpretazioni dei testi ebraici per capire se sia possibile coniugare alla bioetica un’etica religiosa. Concepimento, eutanasia, aborto, staminali e altri temi di grande attualità saranno discussi dal rabbino capo di Roma Di Segni e dal giurista D’Avack.
ore 22.30 – Opera prima: Shulim Vogelmann incontra il regista Alberto Caviglia. A seguire la proiezione del film ”Pecore in erba”. Alberto Caviglia regista e sceneggiatore, nel 2105 debutta con il film “Pecore in erba”, opera surreale che affronta il tema dell’antisemitismo con la satira. Cavagna si è immaginato un Bel Paese, un’Europa, un Mondo in cui l’odio nei confronti degli ebrei è all’ordine del giorno, difeso con le unghie e con i denti dall’intellighenzia nazionale e in grado di tramutare un ragazzo razzista di Roma in un’icona planetaria. Il film, in concorso alla 72° Mostra del Cinema di Venezia nella categoria Orizzonti, vince il premio Arca Cinema Giovani come miglior film italiano e il Civitas Vitae.
Martedì 13 settembre
Palazzo della Cultura
ore 20.30 – “Il Talmud: la scienza tra le righe”, incontro con il Rav Gianfranco David Di Segni, Edoardo Boncinelli e Simonetta della Seta. E’ stato pubblicato il primo volume del Talmud – Trattato Rosh haShanà. Gianfranco Di Segni è parte del Comitato editoriale e curatore del prossimo trattato (Berakhot), infatti oltre ad essere un rabbino è anche biologo e ricercatore del CNR. Proprio per rendere possibile la traduzione simultanea e complessa del Talmud il CNR ha messo a punto un software apposito di linguaggio computazionale. Quest’evento sarà tuttavia più dedicato al rapporto tra scienza e fede, a come approcciarsi alla scienza partendo da una visione legata alla fede e all’osservanza dei precetti. Il Talmud stesso racchiude infinite questioni scientifiche, ad esempio quelle riguardanti il calcolo del calendario rispetto ai movimenti di sole e luna. Gianfranco Di Segni dialogherà con Edoardo Boncinelli, altro grandissimo scienziato italiano.
ore 22.30 – Opera prima: Raffaella Spizzichino incontra il regista Eitan Pitigliani”. A seguire proiezione del corto “Mi ritroverai dentro di te” e del film breve Like a Butterfly”. Mi ritroverai dentro di te” del 2013 ha vinto il Golden Spike Award al Giffoni Film Festival: un ragazzo argentino a Roma alla ricerca delle proprie origini, una splendida fotografia che regala scorci di una Roma poetica. “Like a Butterfly” del 2016 è interpretato da Ed Asner, vincitore di 5 Golden Globe e 7 Emmy Awards. La pellicola è incentrata su epidemiologia, fattori di rischio, diagnosi e terapie del carcinoma polmonare e si sviluppa attorno al particolare rapporto che si crea, dopo un incontro casuale in ospedale, tra una star del cinema hollywoodiano (Ed Asner) ormai a fine carriera e malato di cancro ed un giovane attore rampante (Will Rothhaar di “Killing Kennedy”).
Mercoledì 14 settembre
Palazzo della Cultura
ore 21.30 – Il Festival Internazionale di Letteratura e Cultura Ebraica chiude con la proiezione del docu-film “Presenting Princess Shaw” scritto e diretto da Ido Haar.
Rispondi