Dimissioni del Papa e “toto” fine del mondo

Sono trascorsi meno di due mesi dalla presunta Apocalisse della profezia Maya ed ecco che la notizia delle dimissioni di Papa Benedetto XVI scatenano nuovamente esoteristi, numerologi, astrologi sull’annuncio dell’imminente fine del mondo.

Non c’è niente da fare, ci vogliono far morire a tutti i costi! Non bastava la crisi economica ora ci vogliono impaurire con questa profezia che meraviglia per le sue coincidenze.

Questa volta ad essere chiamato in ballo è San Malachia di Armagh, arcivescovo cattolico irlandese, nato nel 1094 e morto nel 1148, canonizzato nel 1190 da Papa Clemente III. Un Santo che si ricorda non tanto per i miracoli compiuti quanto come autore della cosiddetta Profezia dei Papi (Profethia de Summis Pontificibus), ovvero una “lista” di 112 frasi in linga latina, una per ogni Pontefice, che sintetizza la storia dei Capi della Chiesa di Roma dall’inizio ad oggi.

Il primo della lista è il Papa Celestino II eletto nel 1143, descritto dal motto “ex castro Tiberis” ovvero “da un castello sul Tevere”, era in effetti originario di Città di Castello, anticamente chiamata Castrum Tiberis. Ci sono tante coincidenze come per Pio III descritto col motto “De Parvo homine” cioè il piccolo uomo ed al secolo si chiamava Francesco Todeschini Piccolonimi; Papa Giovanni Paolo I descitto dal motto “De medietate lunae”  cioè il periodo medio della Luna, infatti papa Albino Luciani morì dopo soli 33 giorni di pontificato, proprio la lunghezza di un mese lunare.

Il motto di Papa Benedetto XVI  è “De gloria olivae“, la gloria dell’olivo, ma il senso non è stato ancora compreso. Segue poi l’ultimo motto, il 112° della lista,  “Petrus Romanus”, Pietro Romano, a seguire come chiusura del testo la seguente frase: In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. (Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli cadrà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen.)

Secondo la profezia di Malachia dunque il prossimo Papa sarebbe l’ultimo prima della caduta della Città Eterna, Roma, e il Giudizio Universale.

Si ritiene che il motto “Petrus Romanus” non si riferisca ad un Papa ma al camerlengo, ovvero al sacerdote che presiede a tutte le attività durante la “sede vacante” in attesa della elezione del nuovo Pontefice.

Pietro Romano viene individuato nell’attuale camerlengo Tarcisio Pietro Evasio Bertone, originario di Romano Canavese, in Piemonte, dato tra i probabili candidati al soglio pontificio come 112° e dunque ultimo Papa.

E di tribolazioni la Chiesa ne ha subito davvero molte in questi ultimi tempi. Basta dare uno sguardo ai social network, twitter e facebook, per averne conferma. Una grande avversione contro un Pontefice che cerca di salvaguardare i principi su cui è stata costruita la religione cattolica. Anche la notizia di oggi non ha provocato altro che una ondata di maldicenze on line.

Non esistono altri esempi di accanimento pari al nostro e forse la fine del mondo questo popolo se la cerca!

Infine, ciliegina sulla torta, i numerologi interpretano la data dell’ultimo giorno ‘effettivo’ del mandato di Benedetto XVI, il 28/02/2013. La somma di questi numero è pari a 18, che se scomposto dà 6+6+6, ovvero il numero dell’Anticristo.

Sarà vero o meno, ma si sa che siamo un popolo scaramantico e…speriamo che sia solo una coincidenza o una trovata per far girare l’economia in vista della fine del mondo e niente più.

di A. Raffaelli

 

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