Addio a Gae Aulenti Medaglia d’oro dell’architettura

Aveva ricevuto alla Triennale di Milano, pochissimi giorni fa, la Medaglia d’oro alla carriera per l’architettura.
Scompare nella sua casa di Brera, a quasi 85 anni, Gae Aulenti, architetto e designer tra i più grandi d’Italia, che aveva contribuito alla rinascita urbanistica e morale d’Italia negli anni Cinquanta, allontanandosi da quelle che erano le correnti Razionaliste e avvicinandosi alla scuola del Neoliberty. Laurea in architettura nel 1953, Gae Aulenti aveva “transitato” per la redazione di Casabella-Continuità dal 1955 al 1965, epoca di progetti e prodotti come la lampada “Pipistrello”.
Negli anni ’80 trova a Parigi la sua “Mecca”, riqualificando la Gare D’Orsay e allestendo il nuovo museo, così come dal 1982 al 1985 è l’allestimento al Centre Pompidou. Un altro museo progettato dalla Aulenti fu quello dedicato all’arte Asiatica a San Francisco, che prese vita negli anni a cavallo tra il 1996 e 2003.
Per Milano ristrutturò lo spazio Oberdan e, a rappresentanza italiana, a Tokyo, progettò l’istituto di cultura del nostro Paese. Gli ultimi passaggi del suo lavoro a Palermo, dove nel 2012 è stato restaurato Palazzo Branciforte, e a Potenza, con il restyling di piazza Pagano. Ma Gae Aulenti era anche Dama di Gran Croce, onoreficienza ricevuta nel 1995 e Cavaliere della Legion d’Onore francese. L’ultima uscita proprio il 16 ottobre, nonostante una malattia che da tempo l’accompagnava, alla Triennale. Per ricevere il più grande premio, alla più grande signora del progetto contemporaneo.

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