Limited/Unlimited la creatività in scena

Roma, 28 gennaio 2012

Limitited/Unlimited è il progetto ideato da Silvia Venturini Fendi per far incontrare la tradizione sartoriale e artigiana italiana con la creatività dei designer.

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L’evento, giunto alla sua quarta edizione,quest’anno è dedicato al concetto di ‘Homage‘ . Ogni oggetto in esposizione rende omaggio a qualcosa o qualcuno che diventa fonte di ispirazione. Cornice lo stupendo Acquario Romano allestito dall’art director Susanna Cucco dove schermi proiettano scritte come “Dream”, “Magic”, “Dream”, “Wow”, che lo spettacolo abbia allora inizio.

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Sono 32 i designer presenti: Alessio Spinelli,Angelos Bratis, Antonello, Aoi Kotsuhiroi, Bragia Burak Uyan, Emiliano Maggi, Fabio Salini, Fabri, Fabrizio Talia, Guya De Vere, House of Waris, Leitmotiv, LGR, Lucia Odescalchi, Manish Arora, Marco De Vincenzo, Max Kibardin Moi Multiple, Paula Cademartori, Persephoni, Piers Atkinson, Sabina Masenza, Saddlers Union, Salvador Mateu, Sara Lanzi, Sergio Zambon, Silvio Betterelli, Stella Jean, Sylvio Giardina, Tl-180.
L’abito di Angelo Bratis in leggerissima seta bianca, creato da due pannelli di tessuto con il minor numero di tagli possibili, è un omaggio a Madeleine Vionnet.

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La borsa pochette di TI-180, Luisa Orsini e Antonine Peduzzi, interamente lavorata a mano in mosaico di oro con alcuni intarsi di ciondoli come se fossero oggetti che escono fuori dalla terra; un omaggio al mondo gitano del film Time of the gypsies di Emir Kusturica.

L’abito blu in crepe cady di Sylvio Giardina con una grande farfalla in Swarovski su un fianco,le lunghe maniche si trasformano in guanti con cangiati unghie, omaggio a Elsa Schiapparelli; l’abito kimono con bracciale in pietre dure di Stella Jean; l’opera di Salvador Mateus Andujar dal titolo “What do you see? (Cosa vedi?)” ispirato al testo psicologico di Herman Rorschach, si tratta di una sorta di test percettivo che permette all’osservatore di immergersi nel proprio inconscio.

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La borsa gioiello di Sabina Masenza, preziosa nelle rifiniture in argento, nei cristalli di rocca scolpiti a mano e acquemarine ispirata a Doroty Parkers. Il cappello di Pier Atkinson omaggio a Grace Jones; il sandalo lumino con micro neon di Alessio Spinelli; la borsa di Antonello realizzata con lane sarde colorate naturalmente dedicata “Alla mia famiglia”; i sandali rossi di Burak Uyan come “homage” all’eroina del film “The Red Shoes” (scarpette rosse) del 1948, Vicky Page, interpretata da Moira Shearer.

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Fabio Salini presenta un bracciale con una grande acquamarina brasiliana al centro, 40 carati, e contorniata di brillanti; il vestito da sposa La mariée di Leitmotiv, tributo alla scultura realizzata da Niki de Saint Phalle nel 1963, si ispira all’amore inteso come principio che muove il mondo, in seta rosa cipria con un cupido, finemente ricamato pronto a scagliare la sua freccia verso le piccole lettere che invadono il pizzo, le quali stanno ad indicare il nome del possibile amato.

Le scarpe di Max Kibardin, in collaborazione con Chicks on Speed, fatte interamente in pelle e plastica,acrilico, vernice per auto, pannello dei circuiti, batteria al litio, tasti in acciaio zincato, corde in ottone.DSCN1219_3_

L’abito couture in organza color cedro di Moi Multiple homage alla ballerina Loïe Fuller e alla danza della serpetina, costituito da piu’ di 150 pezzi di cartamodello; il cappello di Patrizia Fabri realizzato in piume d’oca intagliate. Il copricapo di Salvador Mateu costruito con un cavo d’acciaio e ricoperto di tulle greco e applicazioni di pizzo Caudry.

Paula Cademartori crea due borse uniche, ispirandosi all’immagine iconica di Jane Russell, la busta e la mini-clutch realizzate artigianalmente attraverso un mix di materiali pregiati quali il camoscio cashmere e laminato e le tonalità del rubino, fuxia, rosso, bordeaux, viola e grigio.

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I sandali ‘Wet Silence’ di Aoi Kotsuhiroi in ciliegio, lacca Urushi, crine di cavallo, antiche perline d’oro romane, porcellana e cuoio, ispirate dal raffinato racconto erotico “La Casa delle Belle Addormentate” di Y. Kawabata.

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