E’ un un salto indietro nel tempo, fino ai gloriosi anni ’60, quello che Chicca Lualdi ci fa rivivere attraverso armonie di colori, stampe e grafiche che spaziano da motivi geometrici a moderni Paisley.
Il rigore di quell’epoca si traduce in linee fresche, pulite ed essenziali, che osano attraverso gonne a palloncino e con capispalla dallo stile più bohemien, volumi rivisitati in un contemporaneo mix orientato alla sobrietà, ma con un’accezione di femminilità e carattere.
La designer ci racconta che il suo stile “classico e sobrio” non deve essere percepito come “polveroso e rigido”, ma come gusto ed equilibrio armonioso di colori e volumi, dove il lusso ostentato diventa sostanza di materiali di qualità e di complesse lavorazioni sartoriali.
La donna di Chicca Lualdi veste bianco e ocra, tan e geranio, lime e salvia e bianco assoluto. Contrasti forzati volti a trasmettere il messaggio che si cela dietro la collezione: la moda non deve stupire ma affascinare nel quotidiano. L’armonia tra elementi e qualità ed un rigore rivisitato in chiave attuale e femminile, attraggono più di contrasti ormai scontati, forzati e non più contemporanei.
di Claudia Danna
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