Argenteria Fr. Peruzzi inaugurazione

Se la Lauretta di Puccini cantava “Andrei su Ponte Vecchio …ma per buttarmi in Arno”… quando ci ritorniamo ci emozioniamo come se fosse la prima volta e restiamo a guardare l’incanto della bellezza di questa città.

L’occasione si ripresenta con il gentile invito di Gianna Peruzzi che mi contatta tramite email per rendermi partecipe della riapertura al pubblico della “preziosa bottega” di famiglia dopo un restiling durato qualche mese.

Alle ore 19 su Ponte Vecchio la luce è ancora protagonista di queste giornate di maggio che ci regalano momenti di grande armonia.

La gioielleria Peruzzi è situata in fondo a Ponte Vecchio all’angolo con Borgo San Jacopo. Per l’occasione è allestito all’esterno una graziosa aria ristoro che sembra un giardino dove due belle piante di limone segnalano l’ingresso. C’è davvero tanta gente!

Entriamo all’interno di questa bottega storica alla ricerca di Gianna Peruzzi. A farmi da cicerone c’è Alba Bacci, dell’ufficio stampa Raspini, che abbiamo avuto modo di conoscere a Milano.

L’argenteria Peruzzi oltre a produrre la sua linea è anche concessionaria degli argenti Raspini e proprio per questa apertura viene presentato il nuovo bracciale dedicato alla città di Firenze.

Eccola la Gianna Peruzzi sorridente ed in elegante black and white. Si offre subito di farci da guida nella visita di questa fucina di creatività, perché definirlo semplicemente “negozio” sarebbe davvero riduttivo. Titolare è il padre, Gino Peruzzi, che porta avanti con tenacia ed orgoglio quest’arte. Gianna, supportata dalla cognata Laura, continua questa tradizione familiare, siamo giunti alla quarta generazione di argentieri, una storia che parte dal 1860!

Il primo piano è dedicato alla vendita  dove brillano 4 lampadari, due in cristallo, mentre gli altri sono stati ricavati da lampade religiose.

Forse anche per ricordare che l’argenteria Peruzzi ha prodotto oggetti sacri (calici, lanterne, ostensori, corone ed altro) per le chiese di tutta la Toscana  e non solo.  A confermare questa lunga tradizione gli antichi bozzetti preparatori che fanno bella mostra al primo piano e la divertente carta da parati che riproduce alcune fra le tante creazioni di argenteria e gioielleria.

Saliamo al secondo piano dove invece Gianna ci mostra il cuore pulsante: il laboratorio artigiano. Inizia ad aprire piccoli cassetti antichi da dove spuntano fermezze, putti, posate, elementi decorativi. Un vero e proprio archivio della storia dell’argenteria. Fa bella mostra su un tavolo di cristallo un antico volume del sec. XIX, uno dei tanti custoditi gelosamente, dedicato ai bozzetti di gioielli.

Gianna ci parla con entusiasmo del suo lavoro e la capiamo perfettamente quando sfiora con le dita il maestoso candelabro d’argento posto sul tavolo.

Ma le sorprese non sono finite. Scendiamo nuovamente al pian terreno ed entriamo nello spazio retro della gioielleria. Uno spettacolo. Una terrazza che affaccia sull’Arno e da dove Ponte Vecchio è vicino, anzi sembra quasi si possa toccare non solo con lo sguardo.

E’ ora del tramonto. La città è immersa in una atmosfera surreale, il rosso del sole ci abbraccia. Un ultimo brindisi alla gioielleria Peruzzi e purtroppo è ora di andare.

 

 

 

 

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