Polimoda Best Collection for 2016

A Palazzo Strozzi in scena il Polimoda Fashion Show 2016 che ha visto due designer, con pari votazione, vincitori per il titolo di Best Collection for 2016. La Giuria, composta da undici esperti internazionali dal mondo della moda ( tra cui Suzy Menkes, Hirofumi Kurino, Guram Gvasalia, Massimiliano Giornetti, Laudomia Pucci, Riccardo Vannetti, Brendan Cannon, Linda Loppa e Danilo Venturi) ha assegnato il proprio voto al termine della sfilata.

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I vincitori, su venti designer, Mirco Arena e Federico Cina si sono aggiudicati il titolo di Best Collection for 2016. Entrambi hanno realizzato una collezione menswear composta da cinque look, calzante celebrazione della moda maschile in occasione di Pitti Uomo 90 e, soprattutto, nuova linfa per l’abbigliamento e l’identità dell’uomo. Menzione speciale è andata inoltre a Ryota Sakai, la cui collezione donna ha colpito la giuria per la ricercatezza e la qualità dei suoi capi.
Ricca di creatività la collezione di Mirco Arena intitolata Dethroned Love, regale e allo stesso tempo ascetica: fredde sfumature decorano la collezione in bianco, nudo e trasparenze, come acqua che si cristallizza per trasformarsi in ghiaccio. L’idea si fonde con l’ispirazione tratta dai Sami, tribù indigena dalla Norvegia: ricami raffiguranti teschi umani rappresentano i rituali di buon auspicio e l’atmosfera gelida della collezione, in una fusione introspettiva di mente e cuore.

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Con la collezione Come una Vita viene al Mondo Federico Cina vuole sottolineare l’importanza fondamentale del diritto alla famiglia. I tiralatte inseriti nei capi maschili, dal vago richiamo all’abbigliamento militare, destrutturato, stereotipo classico dell’universo maschile, raccontano la storia di un uomo che si occupa del proprio figlio, nel tentativo di normalizzare una situazione ancora ritenuta anormale da parte della società più conservatrice.
Anche la collezione di Ryota Sakai, Kami, meritando una menzione speciale, con il suo mix di romanticismo, innovazione e raffinatezza tecnica.
di A. Raffaelli

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