“The dream in the Renaissance” the Palatine Gallery in Florence

Cos’è il sogno? Una semplice attività mentale, fantastica, che si svolge appunto mentre sogniamo, conservandone poi il ricordo: ricordo che può essere parziale o alterato. Praticamente sono sequenze di pensieri non concatenati logicamente legati, seppur in parte, alle esperienze della veglia.

In ogni civiltà antica l’attività onirica spesso era legata a poteri premonitori. La splendida mostra “Il sogno nel Rinascimento”, allestita nella Galleria Palatina in quel di Palazzo Pitti sino al 15 September, alterna il ‘Giorno’ e la ‘Notte’ – e non solo – in un gioco allegorico, che lo si ritrova nelle numerose tele come quel bleu profondo che ci accoglie nella Sala Bianca, inebriando corpo e spirito da suggestive cascate di stelle. Nelle varie sezioni, gently, il bleu si stempera, accompagnandoci al tormento e risveglio, alba ed aurora, in giochi cromatici fantasiosi capaci di stimolar sempre più l’interesse di chi guarda appagato da tanta magnificenza.

Nel catalogo edito da ‘Sillabe’, scopriamo che…” addormentarsi felicemente sino ad entrar nelle calde braccia di Morfeo, possiamo volteggiare in lungo e largo, scoprendo i nostri aspetti umani più reconditi, and, non ultimi, quelli di avvicinarci alle presenze divine.” These, in Synthesis, the words of Cristina Acidini, Soprintendente del Patrimonio Artistico la quale osserva che nella mitologia antica e nella cultura del Rinascimento, il sogno assume peculiari rilievi, che portano a cogliere, nelle bellissime opere esposte, l’eleganza mitologica e la cultura rinascimentale che ben si diffusero nelle arti figurative, perlopiù a carattere religioso. It, dal momento che la mostra si sposterà verso il Musèe du Luxembourg a Parigi, sotto l’egida della Rèunion des Musèes Nationaux – il Soprintendente continua affermando – che non avrebbe potuto immaginare un tragitto più appropriato…”che porta dalla reggia dei Medici, a Pitti, al palazzo di Maria, seconda regina della famiglia Medici sul trono di Francia. Per questo sono grata ai colleghi parigini che fin da principio hanno accolto e condiviso questa proposta franco-fiorentina”.

Sognando si spezzano i confini, si sperimentano vie nuove sino a trovar risposte negate dal vivere quotidiano; volteggiando nell’aria, si aprono varchi d’ogni genere che possono tormentare, or accompagnarci nell’aldilà, ritrovando i nostri cari.

Ecco che allora i quadri d’alto potere seduttivo eppur ritrosi nella loro enigmaticità, ci incantano sino a chiederci: “sogno o son desto?”. Da menzionare che l’attività onirica è sempre stata parte della letteratura e filosofia, sino alla medicina. Non a caso Freud gli attribuisce una funzione compensatoria poiché essa sarebbe per lo più la manifestazione di un desiderio inconscio o l’esplicitazione di uno stato ansioso della veglia.

Nel Rinascimento tale tematica eraben viva, tanto da inoltrarsi sino alla fine del Cinquecento e la mostra ne è degna espressione offrendoci libri, incisioni, paintings, in tutt’uno, per ben alimentare il significato simbologico del sogno in uno struggente gioco metaforico così caro agli antichi. Il Principe sognatore. Chi era costui? Francesco de’ Medici. The suo fecondorapporto col sogno è segnato da molte testimonianze, anche cariche di teatralità, quali varie opere tra cui L’allegoria dei Sogni del Naldini che si trova nello Studiolo. Si passa poi, nel percorso, al Sogno nella Vita Umana di Michelangelo e alla sua straordinaria sorte. La ‘Notte’, opera iniziale, appare in tutta la sua complessa simbologia, in particolare attraverso alcune delle tante derivazioni plastiche e pittoriche tratte dalla Notte” che Michelangelo scolpì nella Sagrestia Nuova per il monumento funebre a Giuliano De Medici. Per la prima volta esposti nella città dantesca, “ Il “Sogno del Cavaliere” di Raffaello della National Gallery di Londra e ancora il dipinto con “ Venere e Amore addormentati e spiati da un satiro” del Correggio proveniente dal Museo del Louvre.

Vari gli enti promotori tra cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e L’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Segnaliamo che la mostra è stata organizzata dalla stessa Soprintendenza del Polo Museale della città di Firenze e dalla RMN Grand Palais di Parigi.

Info and reservations: Firenze Musei 055-29.48.83 – 055 – 29.03.83

e-mail: firenzemusei@operalaboratori.com

of Carla Cavicchini

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