Dialoghi d’arte: I colori di Monet sulla passerella Sarli

Si apre con un incantevole abito da sposa la sfilata della collezione Primavera-Estate 2014 per la Maison Sarli, sulla passerella di AltaRoma.

Poi il via di un ricchissimo defilé: tagli geometrici, tinte lievi accostate al nero, importanti accessori dorati e d’argento, intarsi minimalisti e grandi quantità di tessuto. Ma anche gonne amplissime, maniche asimmetriche, toni verde acqua, rosa cipria e blu amaranto con ricami floreali, contrasti eleganti.

La collezione unisce emozioni visive nuove in una fresca brezza di contemporaneità con linee pulite e asciutte. Le geometrie, tipiche dello “scultore dell’alta moda” giocano e si rivelano attraverso i contrasti di colore ed un tocco di ironia. Tessuti leggeri scivolano sui corpi leggiadri delle modelle mentre le trasparenze e i ricami regalano un tocco di raffinata sensualità. Il risultato è un immagine femminile piena di fascino ma al tempo stesso semplificata, confortevole a volte quasi impalpabile. Il colore è il punto di forza di questa collezione. Gli stessi colori che ispirarono i paesaggi di Claude Monet. Così la luce si rifrange nella dominante del bianco e nel nero, nel glicine, nel fucsia  e comprende tutte le diverse declinazioni del verde.

Il colore si mescola come su una tavolozza sugli abiti da giorno, dalla costruzione semplice e minimale che nelle maniche riprendono la linea a tulipano. Ogni variazione luminosa viene registrata dal colore che si plasma in abiti corti con ricami 3D, intarsiati e in gonne di chiffon. Tutto è frusciante e leggero, visivamente candido.

Le geometrie e le linee perdono ogni rigidità e acquistano scioltezza. Il trapezio è riportato al corpo in materiali leggeri che evolvono in un crescendo di volumi esaltando scollature e dando nuove ondulazioni fondendosi con ramage floreali. Le forme si alleggeriscono ed anche negli abiti più ricercati i codici Sarli diventano oggetto di una nuova esplorazione: accurata e rispettosa ma anche libera di sperimentare.

Accanto all’organza, al drapée al gazar, convivono gli jacquards. Intarsi, trasparenze e applicazioni in rilievo di ricami o di cristalli poggiano su trapezi esasperandone la forma e producendo un effetto di ricca semplicità.

Nella sera tutto si amplifica e diventa sognante pur restando leggero e avvolgente, gli abiti lunghi avvolgono come corolle il corpo della donna, ora mostrandolo ora coprendolo. Le materie si fondono in plissé intarsiati e velature. La donna si lascia rivestire da un tripudio floreale pronto ad esaltarne l’allure e la raffinatezza. Il rigido metallo lavorato, sboccia spontaneamente come un fiore astratto in tutti gli accessori: dalle scarpe alle borse ai gioielli.

di Alessandra Ianni

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