“Cellophane” di Cinzia Leone

Il 7 novembre alla Feltrinelli di Milano alle ore 18,30 (Corso Buenos Aires, 33)Cristina Battocletti, Marina Terragni e Guido Viale
presentano il nuovo romanzo di Cinzia Leone “Cellophane”, sarà presente l’autrice.
Aurora non doveva nascere. È venuta al mondo per rimpiazzare la sorella inghiottita da un’onda: una vita da sostituta. Da rifiuto. Ha una mania: setaccia i sacchetti della spazzatura per ricostruire vite di sconosciuti. Non raccoglie i rifiuti, li ispeziona e basta. Fino a quando un dito mozzato, un grumo di sangue e segatura trovato in un sacchetto la trascina in una caccia all’uomo. Un dito non si abbandona in un cassonetto: si sotterra, si distrugge, si cancella. Cercando il bandolo della matassa, scopre un traffico di rifiuti. Una storia pericolosa nella quale ruotano, strozzini, imprenditori senza scrupoli, un greco affascinante e un pianista disperato. Fino alla grande discarica dove sono nascoste scorie radioattive. Intorno una Sicilia degli anni ’80 invasa dalle televisioni a colori, dai soldi inspiegabili e dalle cambiali: un’Italia che corre verso brulicante di immagini fasulle.

Aurora è una ragazza speciale, dominante. Ha ereditato un’azienda: caccia topi, blatte e parassiti, tutto quello che il genere umano odia. Il suo mestiere con lo sporco c’entra, e soprattutto con le paure. Il gioco lo conduce lei: in ditta e con i sacchetti. E anche con gli uomini. Molti uomini. Le braccia di Stavros la eccitano nei vapori di una piscina termale: ha quarant’anni più di lei, è l’amico-nemico di suo padre. Legata a una benna da Sebastiano o in un pick up con Salvatore, Aurora domina i suoi maschi, forte della sua solitudine e del suo singolare mestiere.
Cellophane ruota intorno a una domanda: è più importante quello che conserviamo o quello che gettiamo? Per Aurora tutto sarebbe stato più semplice se i sacchetti della spazzatura fossero stati trasparenti come il cellophane. Se non avesse avuto bisogno di frugare nei rifiuti delle vite degli altri per reinventarsi la sua. A salvarla, a insegnarle ad amare, saranno Tito, un cagnolino preso controvoglia e un mazzo di rose gialle avvolto nel cellophane.
Cinzia Leonegiornalista e autrice di graphic novel, tra i fondatori del settimanale satirico “Il Male” e del quotidiano “Il Riformista”, collabora con l’“Espresso” e il “Foglio”. Il suo romanzo d’esordio è Liberabile (Bompiani 2009). Ha pubblicato le graphic novel Il diamante dell’Haganah (Rizzoli), Hotel Habanera (Editori del Grifo), Atelier David (Editori del Grifo), Quel fantastico treno (AdnKronos), e Come conquistare le donne (Comix). Ha vinto il Premio Yellow Kid Immagine nel 1999.

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